Buona befana 2016 a tutti!

Di nuovo qua insieme a voi.

Non è poi così scontato essere ancora su questa Terra quando si è malati di una grave malattia.

Ce la sto mettendo tutta…

Perchè amo la vita!
Perchè non sono pronto a non vedere più i miei famigliari!
Perchè non sono pronto a non vedere più i miei Amici!
Perchè non sono pronto a non vedere più Capranica e tutti voi!

Ce la sto mettendo tutta…

Perchè voglio darmi una speranza!

È un po’ Mission Impossible ma, secondo me, vale la pena di provarci.

Sapete, il 23 febbraio prossimo, saranno 14 anni di convivenza con la malattia.
Tanti per non lasciare il segno!

Spesso ripercorro le tappe salienti di questa mia lunga disavventura.

Tutto cominciò con un problema nel parlare e una incomprensibile debolezza alle braccia.

Dopo 6 mesi di analisi e esami vari, arrivò la sentenza.
Sclerosi laterale amiotrofica o più semplicemente sla.

In parole povere, le cellule nervose che sono predisposte a mandare gli impulsi ai muscoli per muoversi, muoiono.
E credo che non devo spiegare a nessuno le conseguenze di questo fatto.

Non augurerei a nessuno vedere il proprio corpo “andarsene” senza poter fare nulla.

Pian piano ho visto i miei spazi restringersi.
Pian piano i miei movimenti si sono ridotti quasi a 0 e se si vuole continuare a vivere ci si deve affidare totalmente agni altri.
E vi posso assicurare che è una cosa tutt’altro che da digerire ed accettare.
Anche per chi, come me, era informato sulle conseguenze che la malattia avrebbe potuto portare.
Anche per chi, come me, ha scelto di vivere.

Oggi, riesco solamente a muovere un po’ i piedi e gli occhi.
Se sono ancora vivo è solo grazie alla medicina, che attraverso dei macchinari mi permette di respirare e nutrirmi, e alla tecnologia, che mi permette, attraverso un pc che si controlla con gli occhi, di comunicare.

Nei momenti di grande sofferenza fisica, ho quasi sperato che la morte mi portasse via, ma non ho dubbi su ciò che desidero veramente.

Il 23 febbraio saranno 14 anni di convivenza con la sla…

Tutto è cambiato.
Della mia vecchia vita non c’è che un cumulo di macerie.
Ho fatto fatica a prenderne atto.

Sarà perchè sono tanti anni che sto così, sarà anche l’abitudine, ma non penso più di essere malato.
Provo solamente a vivere la mia nuova vita al massimo.
Come quando ero sano.
Come prima delle macerie.
Desidero solo dare tutto me stesso.
Perchè non voglio rinunciare a vivere.
Perchè non voglio farmi condizionare la vita dalla sla, più di quanto faccia già.

Ce la sto mettendo tutta…
Voglio darmi una speranza per riprendermi la mia vita.

Ma senza gli altri sarei nulla!
E quando dico “altri”, non intendo solo chi mi accudisce, ma anche tutti quelli che hanno un pensiero per me.
Un pensiero come lo avete avuto voi, oggi, come ieri.

Ci sono delle cose che non si possono ne vedere, ne toccare, ma solo “sentire”.
Con il cuore…
Io “sento” quanto mi siete vicini!
Io “sento” quanto fate il tifo per me!
Io “sento” tutto il vostro bene!

E per questo vi ringrazio dal profondo del cuore!
Così come ringrazio tutti quelli che si sono impegnati affinchè questo evento si svolgesse.

Infine, vi chiederei un lungo applauso per un nostro compaesano che ora è in grave difficoltà.
FORZA ALESSANDRO!

Luka